Anzola solidale con Sala Bolognese nell’alluvione del 1966
Tra il 4 e il 5 novembre del 1966 una piena eccezionale – la più grave del secolo – interessa il fiume Reno e i suoi affluenti, a seguito di estese piogge. Nella pianura occidentale il torrente Samoggia rompe in due punti, allagando circa 4.000 ettari di terreni. La rottura dell’argine sinistro del Reno risulta molto grave. Sui terreni allagati l’acqua raggiunge i tre metri di altezza. Quasi tutto il territorio del comune di Sala Bolognese è sommerso.
Un mese dopo, tra il 4 e il 5 dicembre, una nuova alluvione e una rottura in destra del Samoggia, che interesserà anche il territorio di Anzola. Inoltre questa seconda alluvione produsse l’evacuazione di tutte le famiglie della borgata Forcelli.
Il 16 novembre la Giunta comunale guidata da Adelmo Franceschini delibera l’assegnazione di aiuti alle popolazioni colpite dall’alluvione: 150.000 £ alla Prefettura e 150.000 £ direttamente al Comune di Sala Bolognese. Questo Comune, un anno dopo (prima dovette affrontare problemi e situazioni gravissime per il proprio territorio e i propri cittadini), riconobbe al Comune di Anzola questo aiuto.
Con la seconda alluvione del 5 dicembre 1966 il Comune di Anzola dovette far fronte direttamente ad interventi sul proprio territorio. Il 29 dicembre Franceschini convocò il Consiglio comunale che deliberò spese per 350.000 £ per il ripristino delle opere stradali danneggiate, affidando a due ditte anzolesi i lavori murari (Giovagnoni Giuseppe) e le forniture (Sandoni Vittorio) in base alla perizia dei tecnici comunali. Si trattava di rifacimento di ponticelli, di passi carrai, di caditoie e di sistemazione di fossati, scavi e fognature.