Un anno dopo l’alluvione in Romagna
l 16 maggio 2023 un’intensa ondata di maltempo investe l’Italia, interessando in particolar modo le Province di Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna in Emilia-Romagna.
In questi giorni si ricordano gli eventi disastrosi che, un anno fa, misero in ginocchio la popolazione romagnola colpita da un’ondata eccezionale di maltempo. Torrenti e fiumi che e hanno esondato o rotto gli argini irrompendo con acqua e fango nelle case della popolazione spaventata per il disastro che sotto i loro occhi si stava consumando.
Dalla cronaca di quei giorni possiamo leggere: “Il 16 maggio 2023 un’intensa ondata di maltempo investe l’Italia, interessando in particolar modo le Province di Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna in Emilia-Romagna. Il Servizio Nazionale della Protezione Civile, già operativo nella Regione per rispondere all’emergenza che aveva colpito i territori emiliano-romagnoli dal 1° maggio, rafforza immediatamente l’impegno a supporto dei sistemi locali di protezione civile.“
Anche i volontari di Protezione Civile di Anzola dell’Emilia partono, coordinati dalla Consulta di Bologna, in aiuto alla popolazione di Faenza. Alcuni sono chiamati a collaborare per svuotare dall’acqua e dal fango piani terra, scantinati e garage. Altri partecipano a supporto dei volontari allestendo la Cucina da campo per preparare pasti e generi di conforto.
Innumerevoli giovani, provenienti da ogni parte d’Italia, arrivano autonomamente con stivali, badili e tira-acqua per svuotare le case da mobili, oggetti e elettrodomestici ormai inservibili che verranno accatastati ai margini delle strade. Non solo, ma libri, giocattoli, fotografie, ricordi intimi sono stati distrutti in un solo momento inghiottiti dal fango.
In uno dei nostri interventi siamo stati chiamati a pulire una scuola materna travolta dal fango. Quando noi siamo arrivati, erano trascorsi ormai una decina di giorni dall’evento e l’acqua si era ritirata lasciando evidenti i segni del suo passaggio: la linea dell’ acqua fangosa sfiorava il soffitto evidenziando dove fosse arrivata. Sopra gli armadietti si era depositato uno strato di diversi centimetri di fango e tutti gli arredi risultavano irrecuperabili. Aprendo gli armadietti, le scatole con i giochi dei bambini erano piene di fango. Tutto era da buttare. Certamente si è evitato un epilogo ben più drammatico grazie alla decisione del Comune di chiudere le scuole a seguito dell’ Allerta Rossa emanata dalla Protezione Civile.
Quello che mi ha colpito, parlando anche con la gente, è stata la dignità di persone che, seppur colpite duramente, non si sono fatte prendere dalla disperazione, rimboccandosi subito le maniche per poter al più presto ripartire.
L’auspicio che mi sento di esprimere in questi giorni è che gli aiuti promessi, e che ancora non sono arrivati, al più presto, possano arrivare alla popolazione più colpita così che possa guardare al futuro con fiducia sentendo la vicinanza di un’intera Nazione.